Offerta Pellegrinaggio a Medjugorje da Milano con volo diretto Charter. Viaggio Religioso di 4 Giorni e 3 Notti dal 4 al 7 Settembre 2016. Pacchetto Viaggio & Pellegrinaggio comprende volo diretto da Milano Malpensa per Mostar Sistemazione in Hotel 3 Stelle o 3 Stelle Sup. con trattamento di pensione completa incluso bevande Trasferimenti Assistenza Spirituale ed Assicurazione da 490 € a persona in camera doppia
Prezzo in Prenota Prima
Pacchetto Pellegrinaggio a Medjugorje da Milano in Aereo
Categoria |
Medjugorje Da Milano in Aereo |
Offerta |
Pellegrinaggi a Medjugorje Da Milano con volo diretto Charter |
Pacchetto Viaggio |
Volo da Milano + Hotel + Trasferimenti + Pellegrinaggi |
Destinazione |
Mostar Medjugorje |
Partenza da |
Da Milano Malpensa con volo diretto Charter |
Durata / Data |
4 Giorni 3 Notti dal 4 al 7 Settembre 2016 |
Servizi |
Assistente Spirituale & Tecnica |
Hotel / Trattamento |
Hotel 3* o 3* Superior in Pensione Completa + Bevande |
Prezzo |
490 €* + 35 € Quota d’Iscrizione |
*Prezzo in Prenota Prima: Al termine dei posti verrà applicata la tariffa base 540 €
Programma del Pellegrinaggio a Medjugorje da Milano in Aereo
1° Giorno 4 Settembre 2016: Milano - Mostar - Medjugorje
Incontro dei pellegrini due ore prima della partenza all’aeroporto di Milano Malpensa e partenza con volo diretto Charter per Mostar. Arrivo, operazione di sbarco , sistemazione in Pullman G.T. e trasferimento a Medjugorje. Arrivo in Hotel, assegnazione delle camere, di seguito inizio attività religiose a Medjugorje. Pensione completa in Hotel.
2° Giorno 5 Settembre 2016: Attività Religiose a Medjugorje
Pensione completa in Hotel a Medjugorje. Intera giornata a disposizione per attività religiose a Medjugorje. Durante la permanenza a Medjugorje il programma prevede la partecipazione alle liturgie, alle adorazioni serali, agli incontri con i frati francescani, alla salita al Podbrdo (la collina delle prime apparizioni) e al Krizevac (il monte della grande Croce). Inoltre sono previsti con alcune Comunità presenti a Medjugorje: la Comunità "Cenacolo" di Suor Elvira, il "Villaggio della Madre" fondato da Padre Slavko Barbaric, la Comunità della "Famiglia Ferita" di Suor Cornelia,
3° Giorno 6 Settembre 2016: Funzioni Religiose a Medjugorje
Pensione completa in Hotel a Medjugorje. Intera giornata a disposizione per attività religiose a Medjugorje. i pellegrini hanno la libertà di continuare il pellegrinaggio e per fare le preghiere secondo i loro desideri. Cena e pernottamento in Hotel.
4° Giorno 7 Settembre 2016: Medjugorje - Mostar - Milano
Prima colazione in Hotel a Medjugorje. Trasferimento in tempo utile all’aeroporto di Mostar, operazioni d’imbarco e partenza con volo diretto speciale per Milano. Arrivo all’aeroporto di Malpensa e fine dei servizi.
Operativo Voli diretti Charter: Milano Malpensa / Mostar / Milano Malpensa
Data |
Aeroporto di partenza |
Orari di Partenza |
Aeroporto di arrivo |
Orari di Arrivo |
4 Settembre |
Milano Malpensa |
17:30 |
Mostar |
19:00 |
7 Settembre |
Mostar |
15:30 |
Milano Malpensa |
17:00 |
L'anno 2016 sarà speciale perché il Papa Francesco ha proclamato un giubileo della misericordia e ha chiesto che ciascuno compia un pellegrinaggio
Speciale Anno Giubilare: Il pellegrinaggio a Medjugorje: un tempo di grazia per ognuno di noi per immergersi nella tenerezza di Dio.
Calendario Partenze 2016 a Medjugorje Partenze da Milano Malpensa
Medjugorje Partenze da Milano Malpensa ( voli diretti Charter ) |
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Data di Partenza 2016 |
Durata |
Prezzi |
Medjugorje da Milano 1° - 4 Settembre ( Apparizione ) |
4 Giorni |
Da € 560 |
Medjugorje da Milano 4 - 7 Settembre |
4 Giorni |
Da € 490* |
Medjugorje da Milano 7 - 9 Settembre |
4 Giorni |
Da € 455* |
Medjugorje da Milano 9 - 12 Settembre ( Esaltazione della Croce ) |
4 Giorni |
Da € 560 |
Medjugorje da Milano 8 Ottobre Pellegrinaggi in giornata |
1 Giorno |
Da € 330 |
* Prezzi in Prenota Prima
Pellegrinaggi a Medjugorje da Milano
Pellegrinaggi Che cos’è un pellegrinaggio?
Pellegrinaggio è un percorso di conversione in cui l’uomo si mette in contatto con Dio. Lasciare il proprio ambiente, mettersi in cammino verso un traguardo al termine del quale non solo incontrare il Signore, ma ritrovare anche se stessi. Ecco le parole del teologo S.E. Mons. Bruno Forte su come il pellegrino deve vivere il suo cammino.
Perché fare un pellegrinaggio?
La risposta a questa domanda parte dal cuore stesso della fede cristiana: i discepoli di Gesù non credono in un Dio astratto, generico, lontano dalla vicenda umana, ma nel Dio che è entrato nella storia, che ha parlato ai santi e ai profeti e si è fatto carne nella pienezza del tempo. Il cristianesimo non è la religione della salvezza dalla storia, ma della salvezza della storia, di una salvezza cioè che passa attraverso gli eventi e le parole intimamente connessi in cui si compie l’autocomunicazione divina. Ecco perché i luoghi in cui si è svolta la storia della rivelazione sono così importanti per la fede dei Cristiani: essi fanno comprendere meglio quanto Dio ha voluto dirci di sé, aiutandoci ad entrare nel Suo linguaggio ad assaporare in profondità le Sue parole. Le pietre dei Luoghi Santi nutrono la fede dei figli di Dio (in ebraico eben = pietra richiana ben = figlio, il che consente il gioco di parole che per esempio è evocato dalla frase di Gesù in Mt 3,9: “Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre”).
Come vivere il pellegrinaggio
Perché il pellegrinaggio produca questi frutti è necessario prepararsi ad esso e viverlo nella maniera più intensa: è la stessa Scrittura che ci dice come. Lo fa attraverso i Salmi che venivano pregati e cantanti durante la salita a Gerusalemme, meta del continuo pellegrinaggio del popolo dell’Alleanza. Le condizioni necessarie sono così descritte: il pellegrino deve avere ben presente il suo punto di partenza, l’insieme cioè di quelle domande profonde, che sono alla base dell’angoscia esterna ed interna ad ogni cuore (si legga il Sal 120: “Nella mia angoscia …”) Insieme a questa presa di coscienza, però, il pellegrino deve invocare gli occhi della fede per riconoscere il Pellegrino divino che cammina con lui, il Signore, custode d’Israele (Sal 121: “Il Signore è il Tuo custode”; in questo Salmo ritorna sei volte la radice del verbo shamar = custodire. Shomer è il custode). Il pellegrinaggio così intrapreso diventa memoria della vita: memoria della gioia e del dolore, delle speranze e delle delusioni, ma anche della fedeltà di Dio (Sal 123: guardare al Signore a partire dalla prova e Sal 124: far memoria della fedeltà di Dio che mai ci abbandona). La memoria della prova si traduce così nell’invocazione piena di speranza (Sal 125: alla stabilità di Gerusalemme e del credente, circondato dal Signore, si affaccia la violenza e la tentazione di usarla, ma nasce anche nel cuor l’invocazione della pace). Facendo memoria della liberazione compiuta da Dio nei luoghi della storia della salvezza, si ravviva la speranza della liberazione futura e si guarda alla prova personale e collettiva alla luce della fedeltà potente del Signore (Sal 126). La memoria suscita così la confessione che tutto è grazia (Sal 127: è Dio che opera; se no invano faticano i costruttori…): con la fede il pellegrino conoscerà la beatitudine dell’uomo che teme il Signore e lo benedirà (Sal 128). La memoria del male ricevuto e la memoria della colpa invocano però soprattutto la riconciliazione: “Vi benediciamo nel nome del Signore” (Sal 129). Nel bellissimo Sal 130 si offre un compendio di tutto questo: al grido che sale dal profondo e si esprime nella “strofa del Tu”, vera e propria memoria della colpa (vv. 3-4), seguono la “strofa dell’io”, della speranza e dell’attesa (vv. 5-6), ed infine la “strofa d’Israele”, che canta l’esperienza della solidarietà del popolo redento (vv. 7-8). Il pellegrinaggio conduce così all’esperienza della pace che viene da Dio: con l’atteggiamento espresso dal Sal 131, il pellegrinaggio vive l’affidarsi perdutamente al Signore come bimbo nelle braccia della madre ed è in grado di testimoniare e cantare la speranza che non delude. Questo salmo è veramente figura della Pasqua in Cristo, via e meta di ogni pellegrinaggio.
La pace dopo il pellegrinaggio
La pace così ottenuta non riguarda solo l’individuo, ma crea una nuova fraternità dell’alleanza fondata sulle promesse di Dio (Sal 132). Il pellegrinaggio si apre ormai alla via del ritorno: il pellegrino saluta i compagni di viaggio e invita a benedire il Signore, mentre su di lui scende la benedizione di Dio (Sal 134). Sgorga dal cuore la lode alla misericordia dell’Eterno che trasforma e custodisce i nostri cuori nella nuova vita, operando in noi le meraviglie che ha compiuto nei nostri Padri la grande litania di ringraziamento è in tal senso la vera preghiera del ritorno, la testimonianza dell’indimenticabile grazia vissuta dai pellegrini di Dio…
Cos'è Medjugorje
Medjugorje: dal 1981 la Regina della pace appare.
Da un quarto di secolo la Madonna, che qui si è presentata con il titolo di “Regina della Pace”, continua a mostrarsi a sei veggenti. E’ una continuità che mai si era manifestata in tutta la storia delle apparizioni “pubbliche” e che dunque carica di un significato particolare questo segno.
Le apparizioni della Regina della Pace sono caratterizzate dai messaggi che, ogni giovedì, dal 1° marzo 1987 e poi ogni 25 del mese sino a oggi, la Madonna dà alla Parrocchia di Medjugorje tramite la veggente Marija, affinché vengano successivamente trasmessi in tutto il mondo.
Medjugorje era, fino al 1981, un piccolo paese, il cui nome significa, in lingua slava, “fra i monti”; da un lato il Krizevac, sul quale nel 1933 era stata eretta una croce a ricordo dell’Anno Santo della redenzione, e dall’altro il Crnica, nel cui territorio si trovano la collina del Podbrdo, luogo delle prime apparizioni e la frazione di Bijakovici dove abitavano i veggenti.
Il mistero si manifestò per la prima volta nel pomeriggio del 24 giugno 1981 e dopo alcuni giorni si formò il gruppo dei sei veggenti (Ivanka, Mirjana, Vicka, Ivan, Jakov e Marija, che chiesero alla luminosa figura chi fosse.
Ella rispose loro di essere la “Beata Vergine Maria”.
Con diverse forme le apparizioni continuano fino ai giorni nostri in quello che era uno sconosciuto villaggio, neppure presente nelle cartine della Jugoslavia comunista.
Uno degli aspetti più singolari di queste apparizioni è rappresentato dalla rivelazione dei dieci segreti che la Regina della Pace ha effettuato a tre dei sei veggenti.
Questi eventi saranno rivelati tre giorni prima del loro svolgimento tramite un sacerdote incaricato.
I segreti segneranno il tempo nel quale il “male” verrà sconfitto e si entrerà nella dimensione del nuovo mondo di pace.Un segnale forte di speranza arriva da Medjugorje.
Medjugorje significa tra i monti.
La parrocchia di Medjugorje è composta di cinque villaggi adagiati fra due colline, il Krizevac (monte della croce) sovrastato da una grande croce di cemento, e lo Crnica sulle cui falde si trova la località detta Podbrdo (“collina delle apparizioni” luogo della prima apparizione il 24/giugno 1981) che vuol dire “ai piedi del colle”, in tutto poco più di tremila abitanti. A Medjugorje vivono i discendenti di quei croati che vi emigrarono ai tempi delle grandi trasmigrazioni dei popoli nel VII° secolo dopo Cristo. Questi accolsero quasi subito la religione cristiana, lo confermano i resti di antichissimi monasteri lungo la costa della Dalmazia e all’interno della Croazia. Verso metà del XIII° secolo arrivarono nella Bosnia Erzegovina i frati francescani, come missionari, che in seguito ricevettero dalla Santa Sede la custodia di queste regioni, affidate loro ufficialmente. Ci furono in seguito quattro secoli di dominazione turca, più precisamente dal 1482 al 1878. I francescani che poterono nascondersi fra le famiglie, non solo riuscirono a salvarsi, ma tennero viva la fede cristiana tra quelle popolazioni, affrontando sacrifici, persecuzioni e rischi di ogni genere. La parrocchia di Medjugorje fu fondata il 15 maggio 1892 e la prima chiesa parrocchiale fu ultimata nel 1897, sotto la protezione di san Giacomo, patrono dei pellegrini, essa appartiene alla diocesi di Mostar–Duvno. I lavori dell’attuale chiesa iniziarono nel 1937, ma furono interrotti per la guerra. Terminato il conflitto ripresero la costruzione, e l’attuale chiesa fu consacrata il 19 gennaio 1969."...ma ricorda a Medjugorje sarai un pellegrino in cerca di Gesù e non un turista...!"