Il Triangolo d'oro in India Tour Religioso & Culturale di 11 Giorni Visite ai Luoghi di Madre Teresa a Calcutta ed il Sud dal 10 al 21 Novembre 2016 da 760 €
Il Triangolo D'oro in India. Tour Religioso e Culturale di 11 Giorni 9 notti dal 10 al 21 Novembre 2016 alla scoperta dei Luoghi di Madre Teresa a Calcutta e l'Atmosfera Mistica dell'India del Sud. Pacchetto Viaggio comprende Tour e pellegrinaggi in India Sistemazione in Hotel 4 Stelle con Trattamento di Pensione Completa Trasferimenti Escursioni con tutti gli Ingressi Inclusi Guida Turistica ed Accompagnatore dell'Agenzia da 760 € a persona
Dettaglio del Tour Religioso e Culturale in India di Madre Teresa
Categoria |
Viaggi in India da Roma / dalla Sardegna |
Offerta |
Il Triagolo D'oro in India |
Pacchetto Viaggio |
Tour in India Soggiorno Trasferimenti Hotel |
Destinazione |
Nuova Delhi Agra Jaipur Kolkata |
Partenza da |
da Roma / Dalla Sardegna |
Durata |
11 Giorni 10 Notti dal 10 al 21 Novembre 2016 |
Servizi |
Guida in Italiano ed Accompagnatore dell'Agenzia |
Hotel / Trattamento |
Hotel 4 Stelle in Pensione completa |
Prezzo |
da 760 € |
Programma del Tour Religioso & Culturale in India di Madre Teresa 1° Giorno: Aeroporto di Nuova Delhi / Nuova Delhi - Atterraggio a Nuova Delhi. Formalità di polizia e di visto. - Incontro con la guida per il benvenuto in India. - Trasferimento in Hotel a Nuova Delhi. - Check-in all’hotel di residenza. - Meeting nella lobby dell’Hotel e presentazione del programma. - Cena e pernottamento in Hotel a Nuova Delhi. Delhi è ubicata sulle rive del fiume Yamuna, e da moltissimo tempo ricopre il ruolo di nodo commerciale importante lungo le rotte che collegano in Nord- Ovest del paese alle pianure del Gange. Delhi fu annessa all’Impero Moghul 1526 dopo la vittoria del principe Bâbur sull’ultimo sultano di Delhi. I Moghul stabilirono la propria capitale nella zona della città che oggi chiamiamo Vecchia Delhi. Essa rimase la loro capitale sino al 1707, anno della disfatta Moghul da parte dei Marathas. Diurante la colonizzazione Britannica, il Governo inglese decise di spostarvi la capitale (che allora era Calcutta, giudicata troppo decentrata). Nuova Delhi, cresciuta rapidamente a sud della Vecchia Delhi, divenne quindi la Capitale dell’Impero Britannico delle Indie, nel 1911. Nel 1947 la nuova India Indipendente confermò Nuova Delhi come capitale nel Paese, ospitando le Istituzioni fondamentali del paese, compreso il parlamento. 2° Giorno: Nuova Delhi (P.C.) - La giornata inizia con la visita alla Cattedrale del Sacro Cuore di Nuova Delhi e incontro successivo con una rappresentanza della Parrocchia o dell’Arcidiocesi Latina di Nuova Delhi. - Partenza per il City Tour alla scoperta dell’incanto e della bellezza della città. Delhi è la seconda metropoli Indiana per popolazione. Essa è divisa in due parti, come molte altre città in India: Nuova Delhi e Vecchia Delhi. Il tour inizia dalla Vecchia Delhi; ESSO prevede la visita di: Raj Ghat (il memoriale dove fu cremato il Mahatma Ghandi) . Jama Masjid (la più grande moschea indiana) . Il coloratissimo quartiere di Chandni Chowk, che si visiterà in Rick-Show - Il tour prosegue per Nuova Delhi: . Humayun’s Tomb . Il Qutib Minar . Si percorrerà la strada cerimoniale di Rajpath . L’imponente India Gate . Il palazzo del Parlamento . La Residenza Presidenziale . Si percorrerà l’area residenziale diplomatica - Cena e pernottamento in Hotel 3° Giorno: Delhi – Agra (P.C.) Km. 210 - Dopo la prima colazione partenza in Bus per Agra, la seconda città del Triangolo d’oro. - Giunti ad Agra, visita alla Chiesa Cattedrale per un incontro con la comunità cattolica e la possibilità di celebrare la S. Messa. - Visita del famoso giardino della Luna (Mehtab Bagh), sulla riva opposta del fiume Yamuna, dal quale si gode una spettacolare vista del Taj Mahal - Sistemazione in Hotel ad Agra, cena e pernottamento. Agra è una città di circa 900.000 abitanti nello stato dell’Uttar Pradesh. Situata a 210 Km da Delhi, è attivo centro commerciale di una fertile regione agricola (cereali, cotone), sede di numerose industrie alimentari, chimiche, tessili (cotone) e calzaturiere, accanto alle quali conserva l'antica importanza l'artigianato dei tessuti preziosi, dei tappeti e del cuoio. Agra è anche città d'arte e di cultura, sede dal 1927 di una famosa università; vanta numerosi monumenti Moghul, tra cui il forte Akbar, la moschea delle Perle e il Taj Mahal, la costruzione più nota della città, ultimata nel 1652 e meta di pellegrinaggi e visite turistiche. Fondata nel 1504 dalla dinastia musulmana dei Lodi, L'architettura di Agra riflette gli ideali e il gusto dei sovrani Moghol. I più antichi esempi sono rappresentati dai giardini di Bâbur e il Bag-i-Zar Afshar, nel quale secondo alcuni si conserva la sua primitiva tomba (chiamata Chauburj. A tali esempi, si sovrappone, con senso di rottura, il genio costruttore del sovrano Akbar. Del suo poderoso forte in arenaria rossa (1564) sopravvivono solo le mura e due dei numerosi palazzi che il nipote Shah Jahan avrebbe smantellato e sostituito con più sontuosi edifici di marmo. l periodo più fulgido di Agra coincide tuttavia con il “regno del marmo” di Shan Jahan, testimoniato dagli splendidi padiglioni, i palazzi e le moschee del forte, con la Grande Moschea dedicata alla figlia Jahanara Begam, ma soprattutto con l'inimitabile, grandioso Taj Mahal, il cui candido marmo è impreziosito da ornati epigrafici, floreali e geometrici, eseguiti in marmi colorati, in pietre dure e pietre preziose. 4 Giorno: Agra (P.C.) - Visita, all’Alba, del monumento Taj Mahal (si ricorda che questo monumento chiude il venerdì). - Rientro in Hotel per la prima colazione. - Visita del forte di Agra. Sono ancora visibili ampie strutture originarie, come la sala delle udienze pubbliche e private e i bellissimi giardini. In questo fortilizio fu rinchiuso l’imperatore Shan Jahan, costruttore del Taj mahal, deposto dal suo terzo figlio Aurangzeb. L’imperatore vi passò, rinchiuso nella fortezza, gli ultimi anni della sua vita ammirando dalla finestra il Taj Mahal, dove riposa la sua adorata moglie. - Si visiterà la Cattedrale Cattolica Romana di Agra, edificata nel XIX secolo, dove si potrà anche celebrare la S. Messa. - Cena e pernottamento in Hotel ad Agra. Il Taj Mahal, la prima meraviglia del mondo, è il monumento più gigantesco di tutta l'India. Questa enorme struttura, che si estende su di una superficie di oltre 40 acri, e costituisce un monumento fondamentale per la storia indiana, meglio conosciuto come un autentico inno all'amore. Realizzata dall'imperatore Mughal, Shah Jahan, in memoria dell'amata moglie Mumtaz Mahal, questa incredibile opera architettonica, emblema dell'amore eterno, è la maggiore meta turistica di tutta l'India ed attrae ogni anno centinaia di migliaia di visitatori. 5° Giorno: Agra – Jaipur (P.C.) km 270 - Partenza per Jaipur. - Giunti a Jaipur, si visiterà la Chiesa di Nostra Signora dell’Annunciazione, dove si potrà anche celebrare la S. Messa. - Al termine della visita e della S. Messa, una passeggiata per il bazar di Jaipur, altrimenti conosciuto per essere il paradiso dello shopping. Degli innumerevoli, coloritissimi, chiassosissimi e profumatissimi bazar indiani, quello di Jaipur è considerato il più affascinante e ricco di charme Indiano. Al suo interno si può trovare di tutto, dall’antiquariato alla gioielleria più raffinata, dai manufatti artigianali ai tessuti, dai tappeti alle porcellane, dal legno ai metalli lavorati. - Cena e pernottamento nell’Hotel a Jaipur. Jaipur è una delle più belle città dell’India, ubicata nel territorio semidesertico del Rajastan, del quale oggi è la capitale. La finezza dell’architettura di questa città riflette il gusto e lo stile della famiglia reale del Rajput. Oggi, Jaipur è un importante polo commerciale, con tutte i requisiti di una grande città metropolitana. La città è ricca di monumenti, alcuni dei quali molto belli. Il più strano è il Jantar Mantar che altro non è che un osservatorio astronomico all'aria aperta i cui enormi strumenti astronomici sono costruiti in pietra. Da segnalare l'Hawa Mahal (comunemente chiamato Palazzo dei Venti): costruito nel 1799, è un palazzo di otto piani la cui facciata, in arenaria rosa, comprende quasi mille fra nicchie e finestre, tutte finemente lavorate a merletto. Serviva da osservatorio dal quale le donne di corte, non viste, potevano assistere alla vita della città. Nelle vicinanze della città di Jaipur, su un'altura, sorge il palazzo fortezza di Amber (la cui costruzione iniziò nel 1592) che ha una facciata solenne ed austera, mentre gli interni sono fastosi, eleganti e raffinati. 6° Giorno: Jaipur - Giornata dedicata alla visita di Jaipur, che inizia con il forte di Amber: Il palazzo di Amber è un bellissimo gioiello incastonato nel paesaggio collinare. Gli edifici sontuosi, i cancelli di ingresso, gli interni riccamente dipinti i giardini, i templi e i quartieri residenziali sono stati arricchiti e muniti di possenti fortificazioni per proteggere i suoi abitanti. Nel corso dei secoli, fin dalla sua apertura, sono stati aggiunti diversi edifici da parte dei successivi governanti di Amber, sino a renderlo un complesso monumentale di straordinarie proporzioni, come lo possiamo ammirare oggi. - La visita continua con il City Palace: Il City Palace di Jaipur è costituito dai due complessi edifici di Chandra Mahal e di Mubarak Mahal. Si iniziarono a costruire nel 1792, con l’edificazione delle muraglie difensive. Ubicato al Nord della città di Jaipur, il complesso monumentale incorpora una impressionante sequenza di edifici, giardini, e cortili di ineguagliabile bellezza e maestosità. Questa meraviglia divenne la residenza del Maraja di Jaipur. Una parte del Palazzo di Chandra Mahal è oggi diventata museo, mentre il resto dell’edificio ospita tutt’ora una residenza reale completa e funzionale. - Visita di Jantar Mantar: Jantar Mantar è il più grande e meglio conservato dei cinque osservatori astronomici costruiti da Jai Singh II°, in varie regioni del Paese. E’ equipaggiato con enormi strumenti di osservazione astronomica, tuttora utilizzati! Lo scopo principale di questo osservatorio, edificato nel 1722, era quello di osservare e comprendere i grandi temi astrali al fine di conoscere il momento più propizio per avviare i grandi avvenimenti della vita (matrimoni, viaggi). Si tratta di un monumento classificato dall’UNESCO. - Ultima visita della giornata: l’Hawa Mahal, il Palazzo dei venti Il Palazzo dei Venti (Hawa Mahal) è una costruzione straordinaria, costruita intorno al XVIII secolo, ed è tutt’ora considerata una elle meraviglie dell’architettura Rajput. Le centinaia di finestre e balconi (se ne contano 953) che ornano la sua facciata sono stati progettati in modo da permettere alle donne dell’Harem reale di osservare la vita che scorre all’sterno senza essere viste; inoltre questa architettura consente al vento di circolare all’interno fungendo da ventilatore e condizionatore naturale. - C’è ancora il tempo per una seconda visita alla Chiesa dell’Annunciazione, nel caso si desideri celebrare la S. Messa - Rientro in Hotel a Jaipur, cena e pernottamento
7° Giorno: Jaipur – Kolkata o Calcutta in aereo (P.C.) - In tempo utile, trasferimento all’aeroporto ed imbarco sul volo Air India per Calcutta (Kolkata). - Giunti a Calcutta, trasferimento in Hotel e check-in. - Nel pomeriggio, inizio della visita di Calcutta e dei luoghi di Madre Teresa. - Questo pomeriggio è a disposizione dell’organizzatore del viaggio, e lo si può configurare secondo le richieste del capo gruppo; in assenza di specifiche richieste, ci si trasferirà nel centro di Calcutta e si dedicherà qualche ora pomeridiana ad una lunga passeggiata alla scoperta dei luoghi più poveri della città, che furono il terreno privilegiato dell’azione sociale di Madre Teresa. - Il pomeriggio si può chiudere alla Cattedrale dell’Immacolato Cuore di Maria, per una preghiera o per la celebrazione della S. Messa - Cena e pernottamento in Hotel a Kolkate. 8° Giorno: Kolkata o Calcutta (P.C.) - Questa giornata è dedicata completamente a i luoghi che furono di Madre Teresa di Calcutta. La guida che ci accompagna conosce molto bene questi luoghi, e potrà volentieri adoperarsi affinché si possano visitare eventuali altre località non inizialmente previste dal programma! - I luoghi che furono di Madre Teresa sono, principalmente: . La tomba di Madre Teresa. . La casa-museo. . La sua stanza. . Case delle Missionarie della carità (MC) da poter visitare: . I luoghi dove Madre Teresa ha vissuto e lavorato come suora di Loreto:( Il Convento di Loreto Entally, La Chiesa e la scuola di Santa Teresa, La scuola di Motijhil, Il primo convento a Creel Lan, La Chiesa di Santo Tommaso ) - E’ possibile per noi organizzare la S. Messa sulla tomba della Madre celebrata dal sacerdote accompagnante. - Cena e pernottamento in Hotel a Kolkate. Stravagante e immensa, Calcutta è una delle città più affascinanti dell’India, ma anche una delle piu’ conturbanti agli occhi di n viaggiatore occidentale. La miseria è onnipresente a Calcutta, dove circa 2.000.000 di persone sono senza un alloggio dignitoso. Il traffico è allucinante, e genera un inquinamento gigantesco. La densità della popolazione è tra le pu’ elevate del Paese con circa 25.000 abitanti/Km². Il patrimonio architettonico di Calcutta è di una bellezza e ricchezza innegabili, anche se la maggior parte degli edifici sono deteriorati per colpa della mancanza di manutenzione. Infine, Calcutta è, da sempre, il crogiolo dell’ “intellighenzia” indiana: Rabindranath Tagore, Satyajit Ray o Mrinal Sen sono originari di questa megalopoli senza paragoni al mondo, che qualsiasi sentimento genera tranne l’indifferenza. N.B.: fine di agevolare la visita in serenità ed armonia si prega di prendere nota della seguente Etichetta del Visitatore: 1. Un clima di silenzio e di preghiera deve essere mantenuto in ogni momento. 2. Si prega di tenere presente che la Casa Madre è anche una residenza per le suore Missionarie della Carità. 3. Si prega di tenere i cellulari in modalità silenziosa. 4. Durante qualsiasi funzione alla tomba, si prega di mantenere il silenzio rigoroso. 5. Le fotografie sono ammesse solo alla Tomba di Madre Teresa e alla sua statua, per uso privato. Si prega di non scattare foto e video per qualsiasi media o pubblicazioni senza autorizzazione scritta. Siete inoltre pregati di non scattare foto e video alle Suore e alle loro attività intorno alla casa. 6. Vi invitiamo a prendervi cura dei vostri effetti personali. 7. Anche se la Tomba della Madre è un luogo sacro, non è necessario rimuovere le calzature. Ci preoccupa la perdita di scarpe e il disagio causato in seguito. 8. Essendo un luogo di riverenza e di pellegrinaggio, i visitatori sono pregati di essere adeguatamente vestiti quando vengono in visita. 9. Si prega di non incoraggiare i mendicanti professionisti attorno alla Casa Madre o avere l'impressione che le Missionarie della Carità li abbiano nominati come guide alle case delle MC. 10. Si prega di avvicinarsi alle sorelle disponibili presso l'ingresso principale, alla Tomba e al Museo per ulteriori domande. 9° Giorno: Kolkata o Calcutta (P.C.) - Giornata dedicata interamente alla visita della città di Calcutta. Tra l’altro, si visiterà: . Il tempio di Birla mandir Lakshami Narayan . Il Victoria memorial . Il Giardino Botanico . Il Giardino dell’Eden . Il Forte Williams . L’Howrah Bridge, una costruzione spettacolare, terzo ponte levatoio del mondo per ampiezza, aperto nel 1943. - È possibile chiudere la giornata con una sosta alla Chiesa dell’Immacolato Core di Maria per la celebrazione della S. messa - Cena e pernottamento in Hotel a Kolkata.
10° Giorno: Kolkata – Delhi in aereo (P.C.) - Tempo libero nelle prime ore del mattino. - In tempo utile, trasferimento in aeroporto e imbarco sul volo per Delhi dove è previsto l’arrivo alle ore 13.50. - Trasferimento in Hotel e check-in. - Tempo libero a Delhi per shopping o visite individuali. - Possibilità di celebrare la S. messa di commiato in una delle Chiese della città. - Ore 19.00 trasferimento al ristorante e cena di commiato con musiche e spettacolo folkloristico Indiano - Pernottamento in Hotel a Delhi. 11° Giorno: Delhi - In tempo utile, trasferimento all’aeroporto ed imbarco sul volo di rientro.
Hotels proposti durante il Tour in India
Notti |
Località |
Categoria |
Hotel |
3 |
Delhi |
4 Stelle |
Hotel The Vorkam (o similare) |
2 |
Agra |
4 Stelle |
Hotel Four Points by Sheraton (o similare) |
2 |
Jaipur |
4 Stelle |
Hotel Park Regis (o similare |
3 |
Kolkata |
4 Stelle |
Hotel Desovrani |
Quotazione del Tour a persona secondo il numero dei partecipante e la stagione |
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N° di Persone |
Alta Stagione |
Bassa Stagione |
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Dal 1/11/2015 al 31/3/2016 |
Dal 1/10/2016 al 31/12/2016 |
Dal 1/4/2016 al 30/9/2016 |
|
15 / 18 Pax |
779 € |
779 € |
691 € |
19 / 26 Pax |
764 € |
764 € |
676 € |
27 / 40 Pax |
760 € |
760 € |
642 € |
Supp. Singola |
353 € |
353 € |
278 € |
India Popolazione: 1.203.700 Tasso anuale di crescita: 21.34% Tasso di inflazione annua: 25% Moneta: Rupia Indiana Cambio: 1€ = 75 rs (Cambio al 22/8/2015) Prefisso Telefonico Internazionale: +91 Forma di Governo: Repubblica Capitale: Nuova Delhi Scoprire Le religione in India INDUISMO L’induismo è una delle religioni più antiche, difatti i suoi testi sacri risalgono al 1400, 1500 a.c. E’ una religione molto complessa, poichè ha milioni di divinità. Ha inoltre molti principi. E’ la terza religione al mondo. Nacque in India e Nepal. I testi principali sono I Veda, (considerati i più importanti), i Ramayana, i Upanishadas e i Mahabharata. Questi scritti contengono inni, filosofie, riti, poemi e storie dalle quali gli induisti traggono il loro credo. Vi sono anche altri testi come i Brahmanas, i Sutras e I Aranyakas. Nonostante spesso si consideri l’induismo come politeistica, poichè ha 330 divinità riconosciute, ha una divinità che considera suprema, Brahma. Brahma è un’entità che possiede ogni parte della realtà e dell’esistenza dell’universo. Brahma è impersonale, inconoscibile ed esiste in tre forme separate: Brahma, creatore; Vishnu, preservatore; e Shiva, distruttore. Queste tre facce di Brahma son visibili anche attraverso la reincarnazione di esse in altre divinità. E’ difficile sintetizzare la loro teologia poichè contiene vari aspetti di altri sistemi teologici. Difatti l’induismo può essere: 1) monoteista: solo una cosa esiste; scuola di Sankara 2) panteista: solo un’entità divina esiste che si identifica con Dio; Brahmanismo 3) panenteistica: il mondo fa parte di Dio; scuola di Ramanuja 4) teistica: solo un Dio, diverso dal creatore; induismo Bhakti Osservando altre scuole, l’induismo può essere anche atea, deista e persino nichilista. Poichè vi sono così tante differenze, cos’è che invece hanno in comune e che li fa sentire induisti? L’unico elemento che li accomuna e che li rende tutti induisti è credere nella veridicità dei testi Veda. I Veda sono molto più che libri teologici. Essi contengono una ricca mitologia sulle divinità che intreccia mito, teologia e storia. Questa mitologia teologica ha radici talmente profonde nella storia e cultura dell’India che rifiutarne la veridicità corrisponde ad opporsi all’India stessa. Se un sistema corrisponde e accetta la cultura Indiana e tutta la sua mitologia e storia, allora può essere considerata induista, anche se atea, nichilista o teista. Questa apertura può creare confusione per un occidentale che ricerca la logica e la razionalità anche nelle religioni. Anche se, in realtà, i cristiani stessi non son poi così logici se dichiarano di credere in Dio, ma praticamente vivono come atei, rinnegando Cristo con le loro vite. Per gli induisti il conflitto è una contraddizione logica e genuina. Per un cristiano il conflitto non è altro che ipocrisia. L’induismo considera il genere umano come divino. Poichè Brahma è tutto,.l’induismo afferma che tutti son divini. Atman è tutt’ uno con Brahman. Tutto ciò che non appartiene a lui è considerata un’illusione. Lo scopo di un induista è diventare tutt’uno con Brahman, cessando di esistere come individuo da lui distaccato. Questa libertà è chiamata “moksha”. Fino a che moksha è presente, l’induista crede che sarà reincarnato fino a che non arriverà alla consapevolezza della verità, cioè che solo Brahman e nient’altro esiste. La reincarnazione dipende dal karma, che ne governa l’equilibrio. Cosa si compie nel passato ha conseguenze nel futuro. L’induismo è fortemente diverso dal Cristianesimo. Il crisitanesimo ha un solo Dio, che è sia persona, sia conoscibile, (Deuteronomio 6:5; 1 Corinzi 8:6); ha un solo libro di Scritture; Dio ha creato il mondo e tutto ciò che vi vive, (Genesi 1:1, Ebrei 11:3); l’uomo è stato creato da Dio, a Sua imagine e somiglianza e l’uomo vive una sola volta, (Genesi 1:27, Ebrei 9:27,28); insegna che la salvezza è attraverso Gesù Cristo, (Giovanni 3:16, 6:44; 14:6; Atti 4:12). L’induismo fallisce come sistema religioso perchè non riconosce Gesù come unica incarnazione di Dio come unico Salvatore per l’umanità. BUDDISMO Il buddismo è una delle religioni principali nel mondo in termini di aderenza, distribuzione geografica e influenza socio culturale. Nata come religione orientale, sta prendendo piede in maniera influente e popolare anche in occidente. E’ unica nel suo genere, sebbene abbia alcuni elementi simili all’induismo, come il karma, (etica sulla causa-effetto), maya, ( la natura illusoria del mondo) e samsara, (il ciclo di reincarnazione). I buddisti credono che lo scopo della vita sia raggiungere l’illuminazione. Il fondatore del buddismo, Siddhartha Guatama, nacque in India nel 600 a.c. Essendo ricco, visse in maniera lussuosa, considerando poco il mondo attorno. I suoi genitori volevano preservarlo dalle sofferenze del mondo esterno e non volevano che fosse influenzato da una qualche religione. Tuttavia, un giorno ebbe una visione di un cadavere, di un anziano e di un malato. Ebbe una quarta visione di un sacerdote ascetico, sereno perché aveva abbandonato il lusso. Vedendo la serenità del sacerdote, decise di diventare ascetico. Abbandonò la sua vita di benessere e ricercò l’illuminazione attraverso l’austerità ed era solito fare intense meditazioni. Divenne un leader per altri. È culminante un evento nella sua vita. Un giorno, seduto sotto un fico, ( chiamato l’Albero Bodhi), con una ciotola di riso, decise che avrebbe meditato fino al raggiungimento dell’illuminazione, anche fino alla morte, se necessario. Dopo tentazioni e travagli, raggiunse l’illuminazione il mattino seguente. Per questo fu chiamato “l’Illuminato” o il “Budda”. Dopo questa consapevolezza, iniziò ad insegnare ai suoi seguaci, tra i quali cinque divennero i suoi primi discepoli. Cosa ha scoperto Gautama? L’illuminazione è una via di mezzo, non si trova nel lusso estremo. Scoprì anche quattro nobili verità: 1) vivere è soffrire ( dukha), 2) soffrire è causato dal desiderio, (tanha, o “attaccamento”), 3) la sofferenza può finire quando si eliminano le passioni a cui si è attaccati, 4) e questo può essere raggiunto percorrendo un nobile sentiero. Il nobile sentiero consiste nell’avere: 1) una giusta visione, 2) una giusta intenzione, 3) un buon dialogo, 4) giuste azioni, 5) essere un sacerdote, 6) impegno verso le giuste cose, 7) meditazione e 8) concentrazione, (focus). Gli insegnamenti di Budda son raccolti nella “Tripataka”; o i “tre cesti”. In comune con l’induismo vi sono: la reincarnazione, il karma, maya e la tendenza a comprendere la realtà con un orientamento panteistico. Il buddismo offre anche un’elaborata teologia di divinità. Come l’induismo, il buddismo ha visioni particolari sull’idea di divinità. Alcuni buddisti son atei, altri panteisti, altri teistici. Il buddismo classico non si esprime sulla figura divina ed è perciò atea. Il buddismo odierno è diverso. Può essere diviso in due gruppi: Theravada, ( piccolo vaso), e Mahayana, (grande vaso). Theravada è una forma monastica che riserva l’illuminazione solo per i sacerdoti, mentre per l’altro gruppo essa può essere raggiunta anche dai laici. All’interno di questi gruppi vi sono poi altre categorie come Tendai, Zen, Ryobu, Shingon, Nicheren ed altre. Il Budda non si considerava una divinità. Piuttosto una persona necessaria per mostrare questa via agli altri. Dopo la sua morte alcuni lo elevarono a divinità, nonostante non tutti i suoi seguaci lo consideravano tali. Nella Bibbia è però scritto chiaramente che Gesù è figlio di Dio, ( Matteo 3:17, “ ed una voce del cielo disse: “questo è mio figlio, Colui che amo; in Lui son compiaciuto”), e che Lui e Dio sono uno, (Giovanni 10:30). Non ci si può definire cristiani se non si dichiara e non si riconosce che Gesù è Dio. Nella Bibbia è scritto che il peccato è un problema che avrà conseguenze eterne per l’uomo. Nel buddismo, invece, non c’è bisogno di un salvatore. Per un credente Gesù è l’unico che può salvare dalla dannazione eterna. Per il buddista vi è solo una visione che comprende una vita eticamente corretta e una centralità della meditazione che porta all’illuminazione e poi al nirvana. Per raggiungere ciò sono necessarie molte reincarnazioni per pagare il proprio debito con il karma. E’ una religione di filosofia morale ed etica, che comprende una vita di rinunce. La realtà è impersonale e non vi è amore. Dio è visto come un’illusione e il peccato come un errore non morale. In questo modo persino la nostra personalità diventa un’illusione. Non considerano la creazione, perché per loro non vi è né inizio, né fine. Vi è invece un infinito ciclo di nascita e morte e sofferenza. I cristiani invece sanno che Gesù è morto per loro cosicchè non dobbiamo soffrire per l’eternità. I cristiani sanno che c’è molto più che sofferenza e morte, “ è stato rivelato attraverso la rivelazione del nostro Salvatore, Gesù Cristo, che ha sconfitto la morte e ha portato vita e immortalità attraverso la parola,” (2Timoteo 1:10). Il buddismo insegna che nirvana è il più alto stato di esistenza ed è raggiungibile individualmente. Nirvana non ha una spiegazione logica o razionale, non può essere insegnato, ma solo realizzato. Al contrario gli insegnamenti di Gesù sul paradiso, sono chiari. Ci ha insegnato che i nostri corpi fisici moriranno, ma le nostre anime saranno con lui, in cielo, (Marco 12:25). Il budda ha insegnato che non abbiamo anime individuali, esse sono solo illusioni. Per loro non vi è un Padre misericordioso che ha mandato Suo figlio a morire per le nostre anime, per la nostra salvezza, per raggiungere la Sua gloria. GIAINISMO Dal sanscrito jainī, dottrina dei jaina, seguaci di Jina. È una dottrina spirituale indiana (considerata da alcuni studiosi una corrente filosofica dalle forti connotazioni religiose) risalente al Jina (Vardhamāna, detto il Mahāvīra, Grande Eroe), la cui eterodossia consiste nella ricerca di una salvezza extramondana o antimondana, mentre la tradizione politeistica indiana tende, come tutte le religioni etniche, al conseguimento di un ordine e di una salvezza mondani. Il giainismo è sorto nella stessa epoca (VI secolo a. C.) e nella stessa regione dell’India settentrionale in cui è nato il buddhismo, e risponde a esigenze soteriologiche simili a quelle buddhiste. Entrambe le soteriologie si svolgono da una tradizione di ascesi, di rinuncia e di meditazione, che costituiva a quell’epoca l’estremo sviluppo di un lungo processo di interiorizzazione dell’antica religione vedica. SIKHISMO La parola ‘Sikh’ significa ‘Discepolo’. Un Sikh è uno persona che crede in un solo Dio e negli insegnamenti dei dieci Guru [‘Maestri’,], custoditi nel Shri Guru Granth Sahib ji, il libero sacro dei Sikh. Inoltre questa persona deve assumere l’AMRIT, il battesimo dei Sikh. La religione Sikh è strettamente monoteistica, afferma l’esistenza di un unico e supremo Dio, assoluto e onnipresente, eterno, creatore, origine di ogni origine, privo di inimicizie, di odio, che è nello stesso tempo immanente del creato e al di là di esso. Non è più il Dio di una sola nazione, ma il Dio della grazia. Essendo tale, egli non crea l’uomo per punirlo dei suoi peccati ma per il compimento del suo vero disegno e per inglobarlo in ciò da cui ha avuto origine. ‘O MENTE MIA, TU SEI LA FAVILLA DELLA LUCE DIVINA; CONOSCI LA TUA ESSENZA O MENTE MIA, IL SIGNORE E’ SEMPRE CON TE; UNISCITI AL SUO AMORE ATTRAVERSO LE PAROLE DEL GURU. CONOSCENDO LA TUA ESSENZA TU CONOSCI IL TUO SIGNORE; E POSSA TU CONOSCERE IL MISTERO DELLA NASCITA E DELLA MORTE’. (SHRI GURU GRANTH SAHIB, P. – 441) Il postulato di fondo del sikhismo è che la vita non trova origine nel peccato, ma piuttosto che è stata emanata da una fonte pura, l’essere unico e vero. Non soltanto la riflessione filosofica dei Sikh nel suo complesso, ma anche l’insieme della storia e del carattere dei Sikh deriva da ‘questa principio. I Sikh non riconoscono il sistema della caste e nemmeno credono nell’ adorazione di idoli, nei rituali e nelle superstizioni. Gli dei e le dee sono considerati inesistenti. Questa religione si traduce nella pratica concreta della vita, nel rendere servizio agli esseri umani e nello sforzarsi a favore della tolleranza e dell’amore fraterno nei confronti di ciascuno. I Guru Sikh non hanno sostenuto la necessità della vita ascetica e dell’isolamento dal mondo per guadagnare la salvezza. Questa ultima può essere raggiunta da chiunque si mantenga onestamente e conduca una vita normale. Madre Teresa di Calcutta (1910-1997) “Sono albanese di sangue, indiana di cittadinanza. Per quel che attiene alla mia fede, sono una suora cattolica. Secondo la mia vocazione, appartengo al mondo. Ma per quanto riguarda il mio cuore, appartengo interamente al Cuore di Gesù». Di conformazione minuta, ma di fede salda quanto la roccia, a Madre Teresa di Calcutta fu affidata la missione di proclamare l’amore assetato di Gesù per l’umanità, specialmente per i più poveri tra i poveri. “Dio ama ancora il mondo e manda me e te affinché siamo il suo amore e la sua compassione verso i poveri”. Era un’anima piena della luce di Cristo, infiammata di amore per Lui e con un solo, ardente desiderio: “saziare la Sua sete di amore e per le anime”. Questa luminosa messaggera dell’amore di Dio nacque il 26 agosto 1910 a Skopje, città situata al punto d’incrocio della storia dei Balcani. La più piccola dei cinque figli di Nikola e Drane Bojaxhiu, fu battezzata Gonxha Agnes, ricevette la Prima Comunione all’età di cinque anni e mezzo e fu cresimata nel novembre 1916. Dal giorno della Prima Comunione l’amore per le anime entrò nel suo cuore. L’improvvisa morte del padre, avvenuta quando Agnes aveva circa otto anni, lasciò la famiglia in difficoltà finanziarie. Drane allevò i figli con fermezza e amore, influenzando notevolmente il carattere e la vocazione della figlia. La formazione religiosa di Gonxha fu rafforzata ulteriormente dalla vivace parrocchia gesuita del Sacro Cuore, in cui era attivamente impegnata. All’età di diciotto anni, mossa dal desiderio di diventare missionaria, Gonxha lasciò la sua casa nel settembre 1928, per entrare nell’Istituto della Beata Vergine Maria, conosciuto come “le Suore di Loreto”, in Irlanda. Lì ricevette il nome di suor Mary Teresa, come Santa Teresa di Lisieux. In dicembre partì per l’India, arrivando a Calcutta il 6 gennaio 1929. Dopo la Professione dei voti temporanei nel maggio 1931, Suor Teresa venne mandata presso la comunità di Loreto a Entally e insegnò nella scuola per ragazze, St. Mary. Il 24 maggio 1937 suor Teresa fece la Professione dei voti perpetui, divenendo, come lei stessa disse: “la sposa di Gesù” per “tutta l’eternità”. Da quel giorno fu sempre chiamata Madre Teresa. Continuò a insegnare a St. Mary e nel 1944 divenne la direttrice della scuola. Persona di profonda preghiera e amore intenso per le consorelle e per le sue allieve, Madre Teresa trascorse i venti anni della sua vita a “Loreto” con grande felicità. Conosciuta per la sua carità, per la generosità e il coraggio, per la propensione al duro lavoro e per l’attitudine naturale all’organizzazione, visse la sua consacrazione a Gesù, tra le consorelle, con fedeltà e gioia. Il 10 settembre 1946, durante il viaggio in treno da Calcutta a Darjeeling per il ritiro annuale, Madre Teresa ricevette l’ “ispirazione”, la sua “chiamata nella chiamata”. Quel giorno, in che modo non lo raccontò mai, la sete di Gesù per amore e per le anime si impossessò del suo cuore, e il desiderio ardente di saziare la Sua sete divenne il cardine della sua esistenza. Nel corso delle settimane e dei mesi successivi, per mezzo di locuzioni e visioni interiori, Gesù le rivelò il desiderio del suo Cuore per “vittime d’amore” che avrebbero “irradiato il suo amore sulle anime.””Vieni, sii la mia luce”, la pregò. “Non posso andare da solo” Le rivelò la sua sofferenza nel vedere l’incuria verso i poveri, il suo dolore per non essere conosciuto da loro e il suo ardente desiderio per il loro amore. Gesù chiese a Madre Teresa di fondare una comunità religiosa, le Missionarie della Carità, dedite al servizio dei più poveri tra i poveri. Circa due anni di discernimento e verifiche trascorsero prima che Madre Teresa ottenesse il permesso di cominciare la sua nuova missione. Il 17 agosto 1948, indossò per la prima volta il sari bianco bordato d’azzurro e oltrepassò il cancello del suo amato convento di “Loreto” per entrare nel mondo dei poveri. Dopo un breve corso con le Suore Mediche Missionarie a Patna, Madre Teresa rientrò a Calcutta e trovò un alloggio temporaneo presso le Piccole Sorelle dei Poveri. Il 21 dicembre andò per la prima volta nei sobborghi: visitò famiglie, lavò le ferite di alcuni bambini, si prese cura di un uomo anziano che giaceva ammalato sulla strada e di una donna che stava morendo di fame e di tubercolosi. Iniziava ogni giornata con Gesù nell’Eucaristia e usciva con la corona del Rosario tra le mani, per cercare e servire Lui in coloro che sono “non voluti, non amati, non curati”. Alcuni mesi più tardi si unirono a lei, l’una dopo l’altra, alcune sue ex allieve. Il 7 ottobre 1950 la nuova Congregazione delle Missionarie della Carità veniva riconosciuta ufficialmente nell’Arcidiocesi di Calcutta. Agli inizi del 1960 Madre Teresa iniziò a inviare le sue sorelle in altre parti dell’India. Il Diritto Pontificio concesso alla Congregazione dal Papa Paolo VI nel febbraio 1965 la incoraggiò ad aprire una casa di missione in Venezuela. Ad essa seguirono subito altre fondazioni a Roma e in Tanzania e, successivamente, in tutti i continenti. A cominciare dal 1980 fino al 1990, Madre Teresa aprì case di missione in quasi tutti i paesi comunisti, inclusa l’ex Unione Sovietica, l’Albania e Cuba. Per rispondere meglio alle necessità dei poveri, sia fisiche, sia spirituali, Madre Teresa fondò nel 1963 i Fratelli Missionari della Carità; nel 1976 il ramo contemplativo delle sorelle, nel 1979 iFratelli contemplativi, e nel 1984 i Padri Missionari della Carità. Tuttavia la sua ispirazione non si limitò soltanto alle vocazioni religiose. Formò i Collaboratori di Madre Teresa e i Collaboratori Ammalati e Sofferenti, persone di diverse confessioni di fede e nazionalità con cui condivise il suo spirito di preghiera, semplicità, sacrificio e il suo apostolato di umili opere d’amore. Questo spirito successivamente portò alla fondazione dei Missionari della Carità Laici. In risposta alla richiesta di molti sacerdoti, nel 1991 Madre Teresa dette vita anche al Movimento Corpus Christi per Sacerdoti come una “piccola via per la santità” per coloro che desideravano condividere il suo carisma e spirito. In questi anni di rapida espansione della sua missione, il mondo cominciò a rivolgere l’attenzione verso Madre Teresa e l’opera che aveva avviato. Numerose onorificenze, a cominciare dal Premio indiano Padmashri nel 1962 e dal rilevante Premio Nobel per la Pace nel 1979, dettero onore alla sua opera, mentre i media cominciarono a seguire le sue attività con interesse sempre più crescente. Tutto ricevette, sia i riconoscimenti sia le attenzioni, “per la gloria di Dio e in nome dei poveri”. L’intera vita e l’opera di Madre Teresa offrirono testimonianza della gioia di amare, della grandezza e della dignità di ogni essere umano, del valore delle piccole cose fatte fedelmente e con amore, e dell’incomparabile valore dell’amicizia con Dio. Ma vi fu un altro aspetto eroico di questa grande donna di cui si venne a conoscenza solo dopo la sua morte. Nascosta agli occhi di tutti, nascosta persino a coloro che le stettero più vicino, la sua vita interiore fu contrassegnata dall’esperienza di una profonda, dolorosa e permanente sensazione di essere separata da Dio, addirittura rifiutata da Lui, assieme a un crescente desiderio di Lui. Chiamò la sua prova interiore: “l’oscurità”. La “dolorosa notte” della sua anima, che ebbe inizio intorno al periodo in cui aveva cominciato il suo apostolato con i poveri e perdurò tutta la vita, condusse Madre Teresa a un’unione ancora più profonda con Dio. BEATIFICAZIONE DI MADRE TERESA DI CALCUTTA OMELIA DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II. Giornata Missionaria Mondiale / Domenica 19 ottobre 2003.
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